Il laboratorio svolto con l’Associazione ASINITAS, nell’ambito del progetto “Narramondi” che ha visto protagoniste un gruppo di circa 20 donne, diventa un vero e proprio spettacolo esibito in prestigiose location della città di Roma:
- Villa Celimontana (8 Giugno),
- Lucha y Siesta (9 Giugno),
- Palazzo delle Esposizioni (4 Dicembre)
https://www.youtube.com/watch?v=8CjMwcPL_e4
20 donne, 7 nazioni, 3 continenti
Lo spettacolo indaga su un simbolo archetipico comune alle culture di provenienza: tessere. Un gesto ripetitivo, un vero e proprio mantra che dà forma, grazie alla riflessione e alla fantasia, a qualcosa che prima non c’era, un simbolo molto presente nella mitologia e nelle fiabe. Prime tra tutte Arianna, Penelope, le tre Parche e la Dea Madre. Così spesso nelle fiabe, verso la fine di un percorso di emancipazione, la protagonista tesse una camicia, dono per una persona importante.
Vicino a noi è il ricordo della nonna che tesseva i centrini, la cui forma circolare e le mille fantasie interne richiamavano i mandala, oppure le calze di lana, quasi mai indossate ma custodite con gelosia perché la nonna ci aveva fatto un dono prezioso: il tempo. Infine, Gandhi proponeva due ore al giorno di lavoro al telaio, prima di fare la rivoluzione, il Satyagraha. Tessere relazioni, fare il filo, sul filo del rasoio, tendere il filo, essere appese al filo, il filo intrecciato che acchiappa i sogni… Immagini così importanti che sono entrate nel linguaggio quotidiano. Partendo proprio da questi simboli si sono sviluppate le scene, proposte e scritte dal
gruppo di donne. La tecnica utilizzata è il teatro d’ombre, comune alle culture di provenienza, che
per definizione si basa sul linguaggio corporeo, abbattendo le barriere linguistiche. Inoltre, la
presenza di un telo, che protegge dall’impatto frontale col pubblico, favorisce la libera espressione
individuale, soprattutto nelle personalità timide o non abituate alla presenza sul palco. Al centro
della scena, un grande telo di 5 metri dietro al quale si muovono i corpi delle venti attrici. Un ultimo
elemento di continuità tra teatranti e pubblico: viste all’ombra, tutte le persone sono nere.
In scena, le ombre di:
Almaz, Babita, Beatrice, Cristiana, Cristina, Dorotea, Farida, Federica, Flavia, Floriana, Laura,
Laura, Lula, Mona, Ria, Rose, Rossella, Silvia.
Coreografie e movimento scenico: Daniela De Angelis
Musiche dal vivo di: Gianfranco Giufà Galati e Arianna Consoli
Coordinamento generale: Cecilia Bartoli
Regia: Silvio Gioia – silviOmbre